Oggi ci occupiamo di un mobile antico per origine, ma sempre attuale, e di uno stile che ha aiutato a ridare dignità a materiali comuni e quotidiani. Parleremo infatti di credenze in stile arte povera. Quello dell’Arte Povera, prima di essere uno stile di arredamento, è stato un movimento artistico sviluppatosi proprio in Italia tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta. L’espressione fu coniata dal critico Germano Celant per descrivere il lavoro di artisti che, in contrasto con l’arte tradizionale e riconosciuta, volevano liberarsi dalle convenzioni e esplorare materiali, tecniche e soggetti diversi e nuovi. Particolare risalto venne dato alla scelta di materiali considerati “poveri” perché provenienti dalla vita quotidiana e quindi di uso comune e diffuso, come il ferro, il legno, la terra, il legno, i materiali di scarto della produzione industriale e quelli di uso casalingo, dalla plastica agli stracci. Quello che a noi qui interessa è che questi materiali siano stati valorizzati attraverso un’attenzione e una cura che, dall’arte, si è poi trasferita all’arredamento e che ancora permane. La credenza, si diceva, è mobile di antica e consolidata tradizione, povero e nobile allo stesso tempo. Di credenze si trova traccia, sostanzialmente nella forma e negli usi che oggi conosciamo, sin dal lontano Quindicesimo secolo. Le credenze in arte povera contemporanee, che oggi homify vi mostra, hanno mantenuto le principali funzioni di quelle antiche: conservare cibi, riporre stoviglie e utensili da cucina e, in generale, i diversi oggetti che popolano il paesaggio domestico. E dell’arte povera hanno mantenuto l’attenzione per certi materiali e certe lavorazioni, e in particolare per il riuso e il riciclo, ma declinati in maniera moderna. E cioè attraverso lo studio e l’uso di tecniche raffinate, antiche o innovative, e la capacità di progettazione e realizzazione proprie della nostra epoca. In una fusione di antico e moderno, classico e contemporaneo capace di generare risultati straordinariamente interessanti.
La credenza DNA.ONE può essere considerata un ottimo esempio di come l'arte povera riesca a coniugare tecniche artigianali e design contemporaneo con i materiali naturali. Le fenditure che servono da apertura della credenza seguono e sfruttano i naturali solchi e i nodi del legno. Per questa ragione il taglio di ante e cassetti è eseguito manualmente e non è replicabile. Venature e nodi sono quelli naturali del legno, con tutte quelle imperfezioni
naturali che lo rendono unico e irripetibile, facendolo risaltare rispetto alla struttura dall'effetto cemento. La credenza in arte povera si fa pezzo unico, portando in casa l'irripetibile bellezza della natura.
In legno massiccio di larice, Lares è una credenza che mette in evidenza le ricche sfumature del legno. I toni caldi delle striature del larice animano le due ante scorrevoli a telaio, che nascondono i ripiani e le mensole all'interno. Il disegno è impreziosito dalla presenza di due incavi circolari sul piano superiore, utilizzabili come spazi di supporto, e dalle maniglie verticali aggettanti che creano un delicato contrasto di linee. Un design raffinato e semplice allo stesso tempo, studiato per esaltare la naturale eleganza del legno e la funzionalità della credenza.
Ancora legno e linee nette in primo piano per l'ampia credenza A-141. La struttura è in noce lastronato, mentre le tre ante sono in massello di rovere antico. Il rovere è legno nobile, recuperato e riadattato, che proviene dalla struttura di antiche botti o di masi alpini. Qui è riutilizzato nel contesto di un disegno dalle linee rigorose, che lascia emergere e valorizza le venature e i nodi naturali del legno. Toni caldi e intimi, sfumature ricche di storia, linee moderne: un disegno perfetto per la casa contemporanea.
I materiali di recupero segnati dal tempo e dall'uso intenso di questa credenza a due cassetti forniscono un altro esempio di arte povera. Il recupero e il riadattamento dei materiali, la fattura che lascia sempre emergere il passare del tempo e il fascino di una storia lunga, che mostra sul mobile i suoi segni, le suggestioni della memoria e del ricordo. Un esempio di come l'antico possa relazionarsi con il presente e inserirsi nel contesto attuale, portando nella casa l'eco di un tempo passato, attraverso la sensibilità contemporanea per il riuso e il recupero.
In questo caso la credenza è realizzata completamente con materiali di recupero. Tutta la struttura infatti è stata realizzata attraverso il riutilizzo di legno e parti provenienti da pallet, le pedane utilizzate per appoggiare diversi tipi di materiali e attrezzature. Il legno dei pallet è utilizzato per la struttura portante, per le ante e i cassetti, su cui sono visibili i segni dell'uso, le scritte, i nodi e le venature. Una credenza dall'aria rude e vissuta, per ambienti aggressivi e ruspanti.
Credenza in teak riciclato con ante e cassetti colorati in tonalità diverse. I colori sono volutamente slavati, a dare un tocco vissuto, e anche le pennellate della verniciatura sono lasciate in vista, come se il lavoro non fosse finito. Anzi, quasi a mostrare gli strati di lavorazioni succedutesi nel tempo. Divertente e colorata, rusticamente elegante.
Credenza in stile arte povera rustica per i materiali e le decorazioni e di antica concezione per la presenza sul piano alto di un armadietto con ante in vetro a vista. Richiama l'atmosfera di certe vecchie case di campagna, spartana ma senza rinunciare alle piccole decorazioni a rilievo e le ante a vetro che addolciscono l'insieme. Ampi spazi per riporre le stoviglie o esporre piccoli oggetti. Funzionale e ruspante, una presenza calda e rassicurante.
Forse la credenza della collezione Incastro non rientrerebbe filologicamente
nella categoria di quelle in arte povera. Ma, per spirito e uso dei materiali, sembra tranquillamente rientrare in questo gruppo. Il design funzionale e diretto, unito ad antiche tecniche riviste in chiave contemporanea, fanno emergere ed esaltano con semplicità le possibilità offerte dal materiale a disposizione. Infatti questo progetto utilizza il legno massiccio di pino giallo, lasciando che le striature e le venature emergano nella loro naturale bellezza. Le tecniche di lavorazione, produzione e assemblaggio, poi, sono prettamente artigianali e ci riportano anch'esse verso i modi dell'arte povera. Una fusione originale di naturalezza, design, idee nuove e materiali antichi.
Cassetti di colore, provenienza e legno diversi caratterizzano questa credenza. Arte povera e stile industriale si fondono in questo mobile. Colori pastello scuri, slavati e consunti, alternati a zone di legno vivo. Maniglie in metallo da vecchio archivio, finestrelle per inserire i cartoncini di classificazione, numeri a vista, tutto contribuisce a richiamare un'atmosfera chandleriana, polverosa e intensamente vissuta, ad un tempo trasandata e ricercata, rustica e urbana.
Caoscalmo e naturale
La credenza Caos è in legno massello di rovere, anzi: i masselli di rovere sono incastonati nella fronte, andando a nascondere le ante e i cassetti sottostanti. Questo puzzle naturale crea una trama geometrica fittissima e irregolare, per le dimensioni dei pezzi usati e per l’irregolarità dei volumi aggettanti. L'effetto ottenuto, di rude naturalezza grazie all’uso del legno grezzo, è esaltato e mantenuto da un trattamento appositamente studiato per mettere in evidenza le naturali venature del legno di rovere grezzo utilizzato. Il materiale povero e le caratteristiche d’uso sono quelle antiche, però esaltate attraverso l'uso attento di tecniche artigianali e trattamenti speciali. Il risultato è questo sorprendente mix tra le linee moderne e la potenza del legno grezzo.