Francesca Romano di Au Dehors – Studio di Architettura del Paesaggio è una Paesaggista con sede a Roma (ma che volendo offre consulenze anche a distanza).
Fa parte della grande community di homify ormai da tempo e i suoi progetti offrono notevoli esempi di trasformazioni di giardini e terrazzi, anche in condizioni non sempre ideali, con risultati assolutamente accattivanti.
In questo Libro delle Idee, risponde ad alcune domande della nostra redazione, dandoci il suo punto di vista su temi diversi riguardo a giardini, terrazze e spazi esterni.
Certo! Esistono diverse figure professionali legate al mondo dei giardini e del paesaggio. A livello professionale esiste il Paesaggista (io sono una Paesaggista) con una laurea in Architettura dei Giardini e Paesaggitica, incentrata fin dal primo anno sui temi legati al paesaggio, alla storia dei giardini, alla botanica, alla progettazione di spazi esterni in ambito privato o pubblico territoriale.
Il laureando sarà Dottore in Architettura del Paesaggio e diventerà Paesaggista. Tuttavia chi ha fatto Architettura può appellarsi Architetto Paesaggista se ha conseguito delle specializzazioni post laurea come master, dottorati, scuole di specializzazione in paesaggio.
Poi capita che il nostro lavoro venga svolto da giardinieri e vivaisti che molto spesso hanno competenze botaniche ma non compositive, estetiche e progettuali. Un bel giardino o terrazzo è fatto di tanti elementi compositivi, non solo di alberi, siepi ed arbusti. Importanti sono i materiali con le loro innumerevoli finiture, il design di una pavimentazione, di una pergola, di una piscina… Il tener conto delle prospettive e delle visuali, lo studio dell'illuminazione, la scelta degli arredi e degli accessori.
Prima di tutto la componente geografica. Dove ci troviamo? È fondamentale considerare il clima, il microclima, l’esposizione del giardino, le preesistenze, le risorse idriche, le esigenze del committente e il budget.
Se è stata fatta una progettazione a monte, il professionista avrà scelto delle piante idonee al clima del giardino. Esistono piante xerofite, per esempio, che resistono bene ai climi molto caldi con poca acqua a disposizione. Anche il classico prato può essere sostituito con tipologie adatte ai climi caldi mediterranei.
Ogni progetto ti rimane nel cuore. Sicuramente nei giardini si può avere più scelta rispetto al vincolo dei vasi di un terrazzo. Ogni progetto è una bella sfida, e tra questi i progetti di riqualificazione con l’esigenza di salvare e reinventare le preesistenze sono i più affascinanti.
Secondo me il trend sarà un gusto minimale con fioriture essenziali ma in grande quantità, quasi a ricordare le fioriture di campo. La tendenza sarà poi di mescolare piante leggere e flottanti con arbusti sempreverdi più formali. Per quanto riguarda i colori e la texture, prevedo una predominanza di verde grigio, fogliame vellutato al tatto e nuances del lilla viola indaco.
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