Piastrellare il Bagno: 7 Consigli per un Lavoro Perfetto

Guido Musante Guido Musante
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Il mondo delle piastrelle ceramiche è un mondo di terra, fatto della manipolazione, della cottura e del trattamento superficiale del più antico e materico fra tutti gli elementi. Un trattamento che passa attraverso il fuoco, che trasforma la materia informe in elemento rigido e resistente, pronto a mille utilizzi. Forse proprio in ragione di tali caratteristiche le piastrelle ceramiche trovano ideale applicazione quando vengono a contatto con un altro elemento, che della terra e del fuoco rappresenta l'ideale opposto, in termini fisici e simbolici: l'acqua.

Non è un caso che di ambienti come la cucina e, ancora di più, il bagno le piastrelle ceramiche facciano il proprio autentico regno, rendendosi protagoniste di infinite applicazioni che caratterizzano le nostre case. Se nella cucina negli anni recenti in particolare sono emerse anche soluzione alternative, nel rivestimento del bagno le piastrelle si costituiscono come un vero e proprio tema dominante, sia nel pavimenti, sia per le pareti.

Il progetto di rivestimento a piastrelle ceramiche del bagno è un tema specifico, che in molti casi è bene demandare a maestranze specializzate ma che è bene padroneggiare in prima persona per controllare tutti gli effetti. Nella maggior parte dei casi infetti ci limitiamo alla scelta delle piastrelle, senza controllare i diversi passaggi che la loro applicazione comporta, rischiando così in tal modo di trovarci a fronteggiare alla fine del lavoro sorprese inattese e poco gradite. Sarà dunque opportuno e consigliabile “mettersi nei panni” di chi materialmente compie il lavoro e pianificare tutti i passaggi, controllandone in maniera progettuale le variabili e le problematiche.

Vediamole dunque più in dettaglio, per capire come procedere passo passo.

1. ​Pianificare tutto prima

Come accennato, un lavoro di piastrellatura del bagno è un'operazione complessa per cui è bene mettere in conto preventivamente tutte le variabili. Il primo passo è sicuramente legato alla scelta delle piastrelle, che dovranno essere selezionate in base a criteri estetici ma anche prestazionali, tenendo conto dei parametri in termini di costo, di formato, di colore, di decorazione.

Esistono poi anche altri elementi dei quali sarà possibile tenere conto, tra i quali l'indice di sdrucciolevolezza, legato essenzialmente alla finitura superficiale delle piastrelle e fondamentale per la scelta della tipologia da posare a pavimento.

​2. Definire le dimensioni delle piastrelle

Il mercato offre oggi a disposizione una vasta gamma di formati delle piastrelle: dai classici 30 x 30 cm a misure di grande formato, anche di 120x120, oggi particolarmente in voga. In generale i bagni sono ambienti dotati di dimensioni ridotte e sarà pertanto nella maggior parte dei casi consigliabile la posa di piastrelle dotate di formati più contenuti, per limitare la presenza di sfridi e il conseguente spreco consistente di materiale e di tempo dedicato al taglio e alla posa delle piastrelle stesse.

Piastrelle di formati maggiori potranno essere impiegate calcolandone in maniera accorta l'inserimento, o anche in accoppiamento ad altri formati, ottenendo così dei disegni più dinamici delle fughe.

​3. Posare le piastrelle dell'alto verso il basso

Per una buona riuscita del lavoro è fondamentale che le piastrelle siano posate dritte e senza sbavature. Se il pavimento risulta perfettamente dritto, la posa sulla parete può cominciare dal basso verso l'alto. Tuttavia nella maggior parte dei casi i pavimenti presentano leggere inclinazioni.

In questi casi converrà cominciare la posa dall'alto verso il basso. Quando poi si arriverà a posare l'ultima piastrella a contatto col pavimento, si dovrà misurare attentamente quanto dovrà essere lunga su entrambi i lati, facendo un segno con la matita, e quindi si uniranno i due segni per poi infine tagliare la piastrella lungo la linea.

​4. Verificare le fughe

Com'è noto una superficie piastrellata non è continua ma risulta interrotta da una trama più o meno fitta: quella delle fughe, il cui disegno dipende dal formato delle piastrelle.

All'atto della posa è fondamentale controllare la corretta distanza delle piastrelle in modo da ottenere delle fughe regolari, che trasmetteranno l'immagine di un pavimento ordinato e posato a regola d'arte. A tale scopo, durante la posa occorrerà porre tra una piastrella e l'altra degli appositi distanziatori a croce, solitamente in plastica, studiati per far sì che la distanza tra le piastrelle sia sempre la stessa e che le piastrelle stesse messe risultino dritte nei loro allineamenti.

Il pavimento nell'immagine è stato piastrellato dalla ditta Pastorelli di Savignano sul Panaro (MO), specialista nel settore.

​5. Attenzione agli spazi di passaggio

Il lavoro di piastrellatura purtroppo in molti casi non può essere fermato alle pavimentazioni o al rivestimento delle pareti. In molti casi nei bagni esistono infatti superfici di raccordo, elementi di discontinuità verticali o orizzontali, come i gradini o le nicchie, che comportano il ricorso ad attente operazioni di posa e spesso di taglio apposito delle piastrelle. In questi casi sarà consigliabile optare per due approcci opposti: da un lato una ricerca massima della continuità del disegno con quello della parete o del pavimento circostante; dall'altra (quando non possibile il primo caso) l'accentuazione marcata della discontinuità.

6. ​I particolari fanno la differenza

L'ultimo consiglio di questo Libro delle Idee in realtà potrebbe essere il primo, e vale per certi versi per qualsiasi azione progettuale che investa il nostro spazio abitato. Una vecchia massima dell'architettura recita “Dio (o il diavolo) sta nei dettagli”. Ebbene, in pochi casi come nella posa delle piastrelle questa antico assioma va considerato valido!

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