Tassa di Successione: Tutto Quello che C'è da Sapere

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Tutto ciò che devi sapere sulla tassa di successione: cos’è, chi deve pagarla, quando, quanto e come pagarla.

Di seguito un piccolo vademecum per adempiere alle incombenze fiscali relative al pagamento della tassa di successione, per chi si trova a piangere un lutto e immediatamente a dover affrontare le conseguenti, e poco piacevoli, tematiche fiscali.

A chi è capitato di ereditare l’imposta di successione, oltre al danno della perdita del proprio caro, si è dovuto sobbarcare anche a quella che viene definita, appunto, tassa di successione.

Cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta, con un occhio di riguardo agli immobili, e di semplificare la questione a chi si imbatte in questa spiacevole situazione.

Cos’è la tassa di successione?

La tassa di successione è un’imposta, che il parente più prossimo al defunto, deve pagare al fisco, se gli è stato lasciato in eredità un bene mobile o immobile dal parente scomparso.

Se il nostro caro defunto, quindi, possedeva una casa, una barca, un terreno o semplicemente del denaro, con la sua scomparsa, la moglie, i figli e i parenti più stretti, ereditano i beni del di cuius e su questi beni pagano una tassa, la cosiddetta tassa di successione, tenendo conto anche delle tasse sulla casa IMU e Tasi.

Chi eredita? quali sono i parenti coinvolti nella successione ereditaria?

Individuiamo innanzitutto gli attori principali soggetti al pagamento della tassa. Se non siamo di fronte ad un testamento scritto precedentemente dal defunto, dove ci sono chiare disposizioni in merito, la successione ereditaria avviene seguendo questa gerarchia:

  1. Moglie o marito
  2. Figli, in egual modo se sono naturali, legittimati e adottivi
  3. Madre, padre, nonno, nonna
  4. Altri parenti entro il sesto grado della linea gerarchica di parentela

Infine, l’ultimo anello della gerarchia è lo Stato, che lo possiamo definire, in questo caso, come parente acquisito.

In che misura partecipano alla spartizione dell’eredità i parenti che ne sono coinvolti?

La moglie o il marito del defunto, essendo i primi della linea gerarchica, ricevono l’intero patrimonio se in assenza di figli, genitori, fratelli e sorelle.

Inoltre al coniuge spetta, a prescindere dalla presenza di altri parenti, il diritto di abitazione della casa familiare e dell’utilizzo dei mobili che l’arredano, per tutta la vita.

Se la famiglia è allargata, quindi se il di cuius, oltre al coniuge era circondato da altri parenti, anche questi beneficiano dell’eredità nella seguente misura:

  1. In caso di un solo figlio, il patrimonio verrà suddiviso al 50% tra il coniuge e il figlio
  2. In caso di più figli, il patrimonio sarà suddiviso per 1/3 al coniuge e la restante parte distribuita, in egual modo, tra i figli, se maggiorenni e capaci di intendere e di volere.

L’eredità prosegue sugli altri parenti con equa spartizione, solo se in assenza di figli.  

Stabilita la successione ereditaria, quindi chi partecipa alla suddivisione dell’eredità lasciata dal defunto e in quale misura, vediamo ora come viene applicata la tassa di successione e su quali beni.

Quali sono i beni ereditati su cui pagare la tassa di successione?

I beni mobili e immobili entro un certo valore. 

Più precisamente, quando parliamo di beni mobili si intende: automobile, gioielli, opere d’arte, barche, denaro contante, arredi, e quindi mobili, titoli e via dicendo.

I beni immobili invece sono: case, terreni, opere edificate.

Quindi se il di cuius aveva un appartamento di proprietà, al suo decesso, la casa spetta ai parenti, nella discendenza gerarchica appena sopra indicata, che dovranno pagare l’imposta di successione sull’immobile ereditato.

Tendenzialmente, se non sono i parenti più stretti a ereditare la casa, l’immobile viene messo in vendita. Il ricavato della vendita sarà oggetto della spartizione prevista dalla successione ereditaria e ai nuovi acquirenti non resta che affidarsi all’aiuto dei professionisti del settore per rinnovare un ambiente precedentemente velato di tristezza.

Costo della tassa di successione: quanto bisogna pagare?

Dall’entrata in vigore del cosiddetto “Decreto semplificazioni” (D.Lgs n. 175 del 21/11/2014) l’imposta di successione viene applicata se l’eredità supera i 100mila euro e non comprende beni immobili o diritti immobiliari.

In caso contrario, il calcolo verrà fatto dall’Agenzia delle Entrate in base all’ammontare del patrimonio ereditato e al grado di parentela.

Inoltre va aggiunto che esistono delle franchigie molto alte, circa un milione di euro, che permettono, in alcune condizioni, di essere esonerati dal pagamento, parziale o totale, della tassa di successione.

E se il caro defunto possedeva una casa? I parenti che la ereditano cosa devono fare?

In questo caso va pagata la tassa di successione sul bene immobile in base al calcolo del valore immobiliare e tenendo conto delle franchigie di cui beneficiano gli eredi.

Il calcolo del valore immobiliare definisce appunto il valore dell’appartamento/casa su base catastale, cioè quanto vale sul mercato l’immobile ereditato.

Come calcolare il valore dell’immobile?

Il calcolo del valore immobiliare e della casa viene elaborato in base alla tipologia dell’abitazione e se si tratta di prima o seconda casa.

Il valore catastale si ottiene moltiplicando la rendita catastale (indicata nella visura) per ciascun coefficiente stabilito per legge, sulla base della tipologia immobiliare.

I valori di seguito includono la rivalutazione della rendita del 5% applicata a tutti i gruppi sotto menzionati.

  • Tipologia immobile: Gruppo A (immobili con destinazione ordinaria) – Categoria catastale: Prima casa (Moltiplicatore: 115,5); Seconda casa (Moltiplicatore: 126); Uffici (Moltiplicatore: 63)
  • Tipologia immobile: Gruppo B (immobili ad uso collettivo) – Moltiplicatore: 176,4
  • Tipologia immobile: Gruppo C (immobili commerciali) – Categoria catastale: Negozi (Moltiplicatore: 42,84); Altre categorie catastali (Moltiplicatore: 126)
  • Tipologia immobile: Gruppo D (immobili a destinazione speciale) – Moltiplicatore: 63
  • Tipologia immobile: Gruppo E (immobili a destinazione particolare) – Moltiplicatore: 42,84

Una volta raccolte tutte le informazioni sulla tassa di successione resta solo un’ultima questione da risolvere.

Come e dove pago la tassa di successione?

Innanzitutto entro il 12° mese dal decesso del parente, gli eredi, o i curatori, devono depositare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione compilando un apposito modulo reperibile sul sito dell’Agenzia.

Dal 1 Gennaio 2018 tale dichiarazione può avvenire solamente on line con la compilazione del suddetto modulo.

L’Agenzia delle Entrate, una volta ricevuto il modulo, effettuerà il calcolo e comunicherà la cifra da pagare direttamente al richiedente.

L’erede una volta ricevuta la comunicazione dell’Agenzia, con l’evidenza della cifra, avrà 60 giorni di tempo per pagarla, attraverso il modello F24.

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